Hai appena acquistato una nuova casa e non sai quale albero scegliere per il giardino, oppure vuoi festeggiare degnamente la nascita di un figlio/nipote e cosa piò essere di miglior auspicio che mettere a dimora una nuova pianta da far crescere rigogliosa?
Trovarsi in questa situazione è una cosa meravigliosa perchè si può realmente contribuire a rendere il mondo un posto migliore.
"Sì, la fai facile tu, ma il mio spazio a disposizione è veramente esiguo e non saprei quale pianta mettere visto che le faccio morire tutte..."
Tranquillizzati un momento e mettiti comodo, sto per portarti con me in questa guida dove, in base alla tua situazione, potrai orientarti per scegliere veramente la pianta perfetta per te!
L'ALBERO GIUSTO AL POSTO GIUSTO
Noti delle differenze tra le due immagini qui sopra?
Come puoi vedere dalle scelte fatte in fase di impianto si generano situazioni a volte risolvibili con qualche picccolo accorgimento.
Per non trovarsi nella prima situazione ci sono alcune domande che certamente devi porti prima di scegliere il tuo futuro albero...
1. Le dimensioni contano
La prima cosa che dovrai valutare è la dimensione della tua futura pianta. Non la grandezza quando compri la pianta al vivaio, parlo della estensione potenziale che ogni pianta ha in base alle sue caratteristiche naturali.
Esistono in natura tantissime e meravigliose specie di alberi di differenti altezze e portamenti, alcuni raggiungono i 30 m di altezza, altri rimangono piccoli e sono perfetti per la maggior parte dei nostri giardini.
Dovresti chiederti, come sarà il mio albero tra 20 anni? Se scopri che la sua altezza e larghezza a maturità è maggiore dello spazio a tua disposizione forse è il caso di valutare una specie più adatta...
Di conseguenza un altro elemento da valutare con attenzione è il portamento della specie che hai scelto.
Conoscere la forma specifica dell'albero di cui hai bisogno ti aiuterà a restringere la ricerca della pianta ideale.
"Daccordo ma me piace la Magnolia e al massimo poi la faccio abbassare da mio cuggino che se ne intende...."
Attenzione perchè sebbene la forma possa essere manipolata attraverso la potatura, un albero cerca sempre di tornare alle sue caratteristiche naturali e raggiungere la sua dimensione massima.
La chioma sviluppata in seguito a una forte potatura (capitozzatura) risulterà più instabile e meno adatta a sorreggere la forza delle tempeste d'aria sempre più frequenti ai giorni nostri.
2. Sempreverde o a foglia caduca
Quante volte nei giardini italiani si vedono grosse conifere piantate a pochi metri di distanza dalle abitazioni. Inserire un albero sempreverde vicino a una casa potrebbe rivelarsi un errore clamoroso, soprattutto se questo viene posto in direzione della luce.
La scelta di piantare invece un albero a foglia caduca vicino ad un'abitazione, consentirà di fornire un migliore controllo del clima interno. Si tratta di un risparmio energetico naturale senza bisogno dei famosi bonus edilizi...
"Non capisco Ale, come è possibile questo? Spiegati meglio..."
Prendiamo ad esempio una specie nostrana, l'acero campestre (Acer campestre), con la sua chioma matura messa davanti ad una casa alla giusta distanza, in estate fornirà una splendida ombra e un'ottima frescura nel sito selezionato, mentre in inverno, per la mancanza di foglie, permetterà al sole di entrare e illuminare gli ambienti interni!
Una specie sempreverde potrà essere più adatta invece a ripararsi dai venti freddi a nord, come siepe o frangivento.
Una sempreverde ha un costante rinnovo di foglie o aghi, mentre una caducifoglie avrà questo evento condensato in autunno in (1 mese circa all'anno)
3. Adattabilità al clima
Ti invito a fare una passeggiata nella tua zona e guardati intorno, vai nel bosco più vicino alla tua abitazione, e scopri quali sono le specie più adatte a vivere nella tua fascia climatica. In alternativa ti bastera fare una ricerca online o chiedere ad un agronomo.
Non si può mettere un faggio lungomare, così come non puoi mettere un mandorlo sulle Alpi e sperare che questi vivano bene.
Certo si tratta di estremizzazioni, le piante sono molto adattabili, ma informati bene sulla zona di crescita del tuo futuro albero per far si che possa vivere rigoglioso e felice non soffrendo inverni troppo freddi o estati incredibilmente calde.
Il faggio ad esempio è una pianta maestosa che, avendo delle radici molto superficiali, soffre terribilmente l'asciutto. Andrà quindi posto in zone ombrose e ricche di umidità.
4. Irrigazione
Da questo punto di vista le piante spesso ci vengono incontro, in quanto si adeguano incredibilmente al sito di impianto, ma attenzione all'irrigazione automatica, in natura questa non esiste, quante volte vedo piante deperite perchè hanno un irrigatore che gli butta costantemente acqua al piede, questo è molto SBAGLIATO ed evitabile con piccole accortezze all'impianto.
Nuovamente l'invito è quello di chiedere ad un esperto, ma non a chi dovrebbe vendervi la pianta in questione, ma a chi dall'esperienza possa darvi un consiglio disinteressato.
La corretta prassi, che applico sempre nei miei giardini, è quella di lasciare un anello di corteccia (pacciame) di almeno 1 metro tutto intorno alla pianta per evitare i marciumi delle radici primarie come nell'immagine sottostante (a sinistra). In questo modo sarà mantenuta l'umidità ambientale senza avere l'erba e la sua irrigazione che arrivano a ridosso del fusto della pianta.
5. Apparato radicale
Spesso non lo consideriamo, ma l'albero come lo vediamo noi è solamente la metà della sua parte vitale, l'apparato radicale, nascosto ai nostri occhi, è invece molto importante, perchè fornisce l'ancoraggio, il nutrimento e la riserva di ogni essere vegetale.
Ti ricordo sempre di pensare in funzione di cosa potrà succedere tra 20 anni...
Contrariamente a quanto si pensa, la maggioranza degli alberi ha un apparato molto superficiale ed esteso oltre la larghezza della propria chioma.
Se si vogliono evitare problemi di sollevamento di marciapiedi e altri manufatti da parte delle radici, infiltrazioni e rotture della pavimentazione, una buona prassi sarebbe quella di distanziare sempre gli alberi di almeno 3-5 m (a crescere in base alla specie prescelta) dai nostri manufatti.
Ma soprattutto va considerato che gli alberi hanno bisogno di terreno libero e drenante per svolgere i loro scambi idrici e gassosi a livello radicale. Costringendo troppo le piante in spazi stretti si arriva a situazioni di danno che ben conosciamo dai telegiornali dove spesso si da la colpa all'albero e non a chi lo ha fatto piantare in quel luogo!
Ora che hai qualche elemento in più su cui riflettere sono sicuro che potrai fare delle scelte più oculate perche come diceva qualcuno di più saggio di me:
"Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso".
Nella speranza di averti fornito come sempre degli spunti utili,
ti auguro il meglio per te e il tuo futuro albero!
Buona scelta
Alessandro